00 26/01/2010 23:56
LA RELIGIOSITA' RALLENTA LA DEMENZA SENILE




(Sn) - Roma, 26 gen. - La religiosita', intesa come attitudine alla religione o spiritualita', rallenta la progressione della demenza senile. E' quanto emerge da uno studio di due ricercatori della Clinica geriatrica dell' Universita' di Padova, diretta dal prof. Enzo Manzato e pubblicato sulla rivista 'Current Alzheimer Research'. Lo studio e' stato condotto su 64 pazienti affetti da Alzheimer in differenti stadi della malattia, monitorando per 12 mesi la progressione della demenza, dopo aver suddiviso gli ammalati in due gruppi: quelli con un basso livello di religiosita' e quelli con un moderato o alto livello di religiosita'. Per un anno i pazienti sono stati sottoposti a test per misurare il loro stato mentale e la loro funzionalita' nelle attivita' quotidiane, sia quelle che permettono un primo grado di autosufficienza (vestirsi, lavarsi e mangiare da soli) sia quelle maggiormente complicate (come telefonare). I malati del gruppo con basso livello di religiosita' hanno avuto nell'anno una perdita delle capacita' cognitive del 10% in piu' rispetto a quelli con un livello di religiosita' medio-alto. Le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer non sono guaribili, farmaci e condizioni particolari di vita possono solo rallentarne la progressione. 'E' noto che gli stimoli sensoriali provenienti da una normale vita sociale rallentano il decadimento cognitivo - spiega il professor Manzato - ma nel caso dello studio riportato sembra essere proprio la religiosita' interiore quella in grado di rallentare la perdita cognitiva. Non si tratta quindi di una ritualita' cui si associano determinati comportamenti sociali, bensi' di una vera e propria tendenza a 'credere' in una entita' spirituale'. (Sn)


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