00 06/08/2010 04:27
Destra e Sinistra in Italia

Occorre ricordare che l'italia è un paese da sempre conservatore con oltre la metà dei suoi cittadini orientato verso quella che qualcuno definì la "maggioranza silenziosa". E che cosa è la maggioranza silenziosa? E' quella grande parte del paese che è abituata a non porsi domande ma ad affidarsi alla tradizione e all'abitudine del "così fan tutti". E' un istinto gregario di massa che ha riconosciuto subito in berlusconi il capobastone, l'uomo alfa in cui rispecchiarsi e a cui affidarsi corpo e anima.
Berlusconi rappresenta tutte le istanze segrete dell'uomo-massa gregario. E' superficialmente cattolico sedicente credente. E' però intimamente depravato e fetido peccatore, spudorato sporcaccione e volendo anche esoterista dissacratore. Ma tutto questo più segretamente, mentre in superficie prevale il cosiddetto familismo amorale. Berlusconi, uomo totalmente immorale e "capace di tutto", è perfetto per incarnare tutte le minuscole infime istanze degli aspiranti suoi sudditi.

Per chi è che votavano questi uomini-massa gregari aspiranti sudditi e orfani del duce fino a prima tangentopoli?
Fino agli anni ‘92-’93 si chiamava centrosinistra il grande recinto che li aggregava. Era l’allora CAF (craxi-andreotti-forlani), la diga anti-sinistra. In europa l’italia era un paese strano, l’unico apparentemente privo di una grande normale destra conservatrice. In tutta europa ogni paese era diviso normalmente in due schieramenti principali, uno progressista e l’altro conservatore, alternantisi al governo. L’italia faceva curiosa eccezione, con un centrosinistra sempre governativo contrapposto alla sinistra sempre all’opposizione. E la destra italiana dov’era? Poteva racchiudersi in quello striminzito 6% del MSI? E invece anche l’italia aveva una vastissima destra, anzi l’aveva la più vasta in europa, non dimentichiamoci che è stata proprio l’italia a inventarne una formula nuova da esportazione, il fascismo, che poi dilagò per l’europa.

Solo che la destra italiana non è una destra conservatrice analoga a quelle degli altri paesi europei, è una destra di popolo, o meglio di popolino. E’ una destra non di cittadini abbienti che difendono i propri privilegi, come avviene nei consueti partiti conservatori europei.
E’ una destra da stadio, da subcultura, da sottoproletariato, da grande fratello televisivo, da sballo: in una parola, è la destra gregaria, ossia degli uomini-gregge.


La caratteristica principale dell’uomo-gregge è appunto la sua subcultura, la sua inadeguatezza culturale che inconsciamente avverte sviluppando acre risentimento contro la superiorità culturale della sinistra.


Applichiamo subito ad un esempio pratico la subcultura della destra a un problema concreto e osserviamone la diversa risposta che al medesimo problema darebbero insieme la cultura e la sinistra.


Esempio pratico: chi ha colpa principale per il problema delle migrazioni?
Risposta subculturale della destra: in italia gli immigrati sono attratti dal buonismo cattocomunista. La sinistra privilegia un buonismo peloso nei confronti di gentaglia che viene da ogni postaccio del mondo, e gli immigrati vengono qui a rubarci i posti di lavoro e anche proprio direttamente a rubare e far rapine e a violentare,e a riempirci di figli e dei loro problemi. Tutta colpa della sinistra se vengono qui quella feccia di gente che sarebbe meglio non fosse mai nata, e magari si trovasse un modo di affondarle quelle barche di merda umana prima che approdino sulle coste italiane. Gli immigrati che sono riusciti a entrare poi ci portano via quel poco lavoro che c’è e competono per i servizi e per le case e i komunisti li aiutano privilegiandoli a noi sperando di trovare in loro i voti che mancano sapendosi minoranza nel paese. E’ la sinistra che li ha fatti entrare e li sta chiamando qui da tutte le fogne del mondo.

Questo è il messaggio subculturale che è passato nel paese attraverso le TV e nel territorio.

Risposta della sinistra (che è poi anche la risposta che dànno le scienze umane): le migrazioni ci sono sempre state e dipendono soprattutto dal gradiente economico tra il loro mondo e il nostro. I migranti sono attratti qui dalla prospettiva soprattutto di trovare lavoro nero. Sanno che troveranno sicuramente chi in italia darà loro lavoro nero, ossia lavoro non sindacalizzato. Essi capiscono che le loro braccia saranno preferite a quelle dei lavoratori nostrani in quanto appunto essi non possono aspirare ai diritti dei normali lavoratori italiani. Il vero nemico da contrastare e da aggirare è il sindacato. Non possono rivolgersi ai sindacati, non possono rivendicare diritti né agitare vertenze. Essi sono i lavoratori ideali per quei datori di lavoro che cercano dipendenti che non rivendichino diritti di alcun genere. I piccoli imprenditori che costruiscono case abusive hanno necessità di tali nuovi schiavi che vengono da fuori. I migranti sono lavoratori ideali per i ristoratori che non vogliono cuochi da dover mettere in regola, sono residenti perfetti da spennare per affittar loro i posti-letto.


Sono due i modi principali in cui avviene questo sfruttamento dei nuovi schiavi.
Uno è appunto quello della migrazione, lo spostamento diretto di masse di nuovi schiavi dalle loro terre verso l’italia, e di costoro se ne avvantaggeranno la miriade di piccoli imprenditori.

L’altro è invece lo spostamento o dislocazione delle fabbriche dall’italia verso le loro terre.

Ed ecco all’opera i grandi imprenditori , la fiat, la omsa e le altre grandi aziende, in cerca di tutti coloro che hanno meno pretese e sono disposti a lavorare rinunciando ai diritti
.

O sono i nuovi servi a venire qui come immigrati o sono le nostre aziende a spostarsi alla ricerca diretta dei serbi sui loro luoghi nativi, il fenomeno è lo stesso.

Dunque, è la destra economica dell’economia globale di mercato la responsabile vera di questo grande e duplice fenomeno dello spostamento di masse umane verso l’iltalia e di fabbriche fuori dall’italia.


Ma certo, questa analisi non sarà mai quella seguita dai telegiornali di regime berlusconiani, che seguiranno invece e ovviamente la via subculturale secondo cui “è tutta colpa della sinistra se l’italia si sta riempiendo di immigrati”.

In conclusione, in italia la separazione tra il popolo della destra e quello della sinistra non passa come nel resto d’europa tra classi sociali intese come classi reddituali, bensì passa tra la parte arretrata e incolta del paese a destra e, a sinistra, la parte evoluta e colta e lucidamente preparata che purtroppo è minoritaria, dato che la cultura o per lo meno l’aspirazione alla cultura non è da tutti.

Su questo punto si può cogliere però anche
il vero punto debole della sinistra in italia, la sua essenza naturaliter minoritaria: questa differenza culturale che è appunto il discrimine tra destra e sinistra è anche una sorta di condanna a rimanere elitaria e minoritaria.

Ecco derivare da ciò l’esigenza della sinistra a porsi in dialogo con le altre culture presenti nel paese, in primo luogo quella cattolica. Insieme, le culture della sinistra, quella cattolica e quella radicalliberalsocialista possono costituire quella forza capace di giungere ad avere una maggioranza per governare.


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