00 25/04/2011 21:56
da Piovono rane, di Alessandro Gilioli

Caro segretario

ho letto il libro-intervista che Lei ha fatto con Miguel Gotor e Claudio Sardo, di cui ho apprezzato lo sforzo nell’affrontare quasi tutti i temi importanti del Paese e del Pd.

Tralascio il fatto che ha dedicato a internet un solo paragrafo, per paragonarlo alla tivù: e temo che in merito sia necessario da parte Sua uno sforzo molto maggiore di analisi.

Ma appunto, tralasciamo il Web e veniamo alla parte in cui Lei parla di diritti civili, trattati invece per diverse pagine: apprendiamo così che Lei considera «una questione di civiltà riconoscere alle coppie omosessuali un quadro giuridico che fissi reciprocità, diritti e doveri e che non si blocchi davanti a problemi di definizione per i quali dobbiamo rimetterci al quadro costituzionale». Detta altrimenti, Lei è contrario al matrimonio tra omosessuali e favorevole a qualcosa di simile ai Dico, ma tutti da definire.

Più avanti del resto Lei si dice apertamente contrario all’adozione di bambini da parte di coppie gay perché «ci sono tante coppie eterosessuali che vorrebbero adottare un bambino e ritengo che la funzione pubblica debba garantire soprattutto queste, dando loro la precedenza».

E poco prima, nella stessa intervista, Lei si dice favorevole a inserire le radici cristiane nella Costituzione europea, seppur «non da sole», e aggiunge che secondo lei l’Italia «è favorita dalla presenza della massima guida spirituale cattolica».

Mah.

Vede, caro segretario, a fronte dei puttanieri-bacchettoni che ci governano oggi, certamente la Sua è una posizione più apprezzabile, e capisco che Lei lavori per le elezioni del 2013 e quindi voglia portare dalla Sua una parte dell’elettorato cattolico ancora presente in questo paese, benché fortemente minoritario.

Accanto al presente, all’immediato, c’è però anche il futuro: quella cosa che sta più in là, che non appartiene né a Lei né a me ma ai nostri figli e, speriamo, nipoti.

Quel tempo cioè in cui privilegiare i diritti di una persona rispetto a un’altra in base alle sue preferenze sessuali sembrerà assurdo e perfino indicibile come oggi ci sembra assurdo e indicibile privilegiare i diritti di una persona rispetto all’altra per il colore della pelle o per il suo credo religioso.

Così come ci sembrerà eccentrico, credo, che una società multietnica, multireligiosa e in buona parte non religiosa si possa fondare su una religione che da due secoli sta rapidamente tramontando (e i soldati di Napoleone che distruggevano le chiese, piacciano o meno, appartengono alle nostre radici tanto quanto i benedettini, le crociate e Sant’Agostino).

Insomma, caro segretario: forse, accanto all’inevitabile preoccupazione per il presente, avrebbe potuto e potrebbe ancora squarciare una visione in più per il tempo che verrà – e neanche fra troppi decenni, mi creda.

In fondo, è questa capacità di vedere un po’ più in là che distingue un politicante tattico da un leader illuminato.

La ringrazio dell’attenzione e nel frattempo, se vuole, può farci sapere cosa pensa dell’ultima uscita del suo collega e (anche) mio rappresentante nelle istituzioni Giorgio Merlo, quello che dà ragione a Giovanardi e vuole «denunciare il messaggio pubblicitario dell’Ikea».

Sa com’è, capisco guardare all’oggi e far finta che non ci sia il domani: ma arroccarsi sull’altro ieri forse è un po’ troppo, non Le pare?


[qui la fonte]
cristina