Papa Giovanni XXIII
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Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte, Bergamo, 25 novembre 1881 - Città del Vaticano, 3 giugno 1963), fu Papa della Chiesa cattolica, che lo venera come beato, dal 1958 alla sua morte. Fu Terziario francescano. È ricordato con l'affettuoso appellativo di «Papa buono».
Le origini
Nato Brusicco, frazione di Sotto il Monte, da Giovanni Battista Roncalli e da Mariana Mazzola, quarto di tredici fratelli, veniva - a differenza del suo predecessore, Eugenio Pacelli, che era di stirpe nobile - da una famiglia di umili origini: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri. Questo non gli impedì, grazie all'aiuto economico di uno zio, di studiare presso il seminario minore di Bergamo, per poi vincere una borsa di studio e trasferirsi al Seminario dell'Apollinare di Roma, l'attuale Pontificio Seminario Romano Maggiore, ove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella chiesa di Santa Maria in Monte Santo, in Piazza del Popolo, nel 1905.
Nel 1901 era stato coscritto ed arruolato nel settantatreesimo reggimento fanteria, brigata Lombardia, di stanza a Bergamo, come cappellano militare.
I primi passi nella carriera ecclesiastica
Nel 1905 fu scelto dal nuovo vescovo di Bergamo, Giacomo Radini-Tedeschi, quale segretario personale. Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli. Roncalli restò al fianco di Radini-Tedeschi fino alla morte di questi, il 22 agosto 1914, durante questo periodo si dedicò altresì all'insegnamento della storia della Chiesa presso il seminario di Bergamo.
Fu richiamato nel 1915, a guerra iniziata, nella sanità militare e ne fu poi congedato col grado di tenente cappellano.
Nel 1921 papa Benedetto XV lo nominò prelato domestico (che gli valeva l'appellativo di monsignore) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell' Opera della Propagazione della Fede. In tale ambito egli si occupò fra l'altro della redazione del motu proprio di Pio XI Romanorum pontificum, che divenne la magna charta della cooperazione missionaria.
Le missioni diplomatiche
Nel 1925 papa Pio XI lo nominò Visitatore Apostolico in Bulgaria, elevandolo al grado di vescovo e affidandogli il titolo della diocesi di Aeropolis. Si trattava di una diocesi antica della Palestina, una cosiddetta diocesi in partibus infidelium, ossia, semplicemente, un titolo disponibile per attribuire il rango di vescovo - in questo caso a Roncalli - senza dovere affidare al prescelto le cure pastorali di una diocesi effettiva. Roncalli, che di fatto per incarico del Papa avrebbe viaggiato, e molto, scelse come motto episcopale Oboedientia et Pax , frase che divenne il simbolo del suo operato e che aveva ripreso dal motto di Cesare Baronio Pax et Oboedientia. L'ordinazione episcopale ad opera del cardinale Giovanni Tacci si tenne il 19 marzo 1925 a Roma nella chiesa di San Carlo al Corso.
Durante la missione in Bulgaria dovette affrontare per prima cosa la spinosa questione dei rapporti tra i cattolici di rito romano e quelli di rito uniate nonché curare le relazioni con la maggioranza ortodossa. In seguito egli dovette occuparsi pure del matrimonio tra il re bulgaro Boris III, ortodosso, e la figlia del re d'Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia. Papa Pio XI aveva infatti concesso la dispensa alla condizione che il matrimonio si celebrasse secondo il rito cattolico e i figli della coppia fossero educati nella fede romana. Invece, dopo la cerimonia cattolica ad Assisi, il 25 ottobre 1930, la coppia reale si sposò pure con rito ortodosso a Sofia con immensa irritazione del Papa. Tale rabbia fu accresciuta dal battesimo ortodosso dei figli della coppia a partire da Maria Luisa nel gennaio del 1933.
Nel 1935 fu nominato Delegato Apostolico in Turchia e Grecia. Questo periodo della vita di Roncalli, che coincise con la seconda guerra mondiale, è ricordato in particolare per i suoi interventi a favore degli ebrei in fuga dagli stati europei occupati dai nazisti.
Nel luglio 1943 scrisse sul diario: «La notizia più grave del giorno è il ritiro di Mussolini dal potere. L'accolgo con molta calma. Il gesto del Duce lo credo atto di saggezza, che gli fa onore. No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui sic transit gloria mundi. Ma il gran bene che lui ha fatto all'Italia resta. Il ritirarsi così è espiazione di qualche suo errore. Dominus parcat illi (Dio abbia pietà di lui)»[1].
Nel 1944, papa Pio XII lo nominò Nunzio Apostolico a Parigi. Fra i suoi maggiori successi a Parigi si segnalò la riduzione del numero di vescovi di cui il governo francese reclamava l'epurazione in quanto compromessi con la Francia di Vichy. Egli riusci a fare sì che Pio XII fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di Mende, Aix e Arras), oltre quello di un vescovo ausiliare di Parigi e di tre vicari apostolici delle colonie d'Oltremare. Quando in seguito divenne cardinale, il presidente francese reclamò un antico privilegio riservato ai monarchi francesi e gli consegnò personalmente la berretta Cardinalizia durante una cerimonia al Palazzo dell'Eliseo.
Il Patriarcato di Venezia
Nel 1953, oltre a essere creato cardinale nel concistoro del 12 gennaio di quell'anno, fu nominato patriarca di Venezia.
Già durante questo periodo si segnalò per alcuni gesti di apertura. Fra i tanti va ricordato il messaggio che inviò al Congresso del PSI - partito ancora alleato del PCI i cui dirigenti e propagandisti erano stati scomunicati da papa Pio XII nel 1949 -, quando nel 1956 i socialisti si riunirono nella città lagunare. Ciononostante, non rinnegò mai la continuità con le posizioni storiche della Chiesa nei confronti delle sfide quotidiane: Jean Guitton, accademico di Francia e osservatore laico al Concilio Vaticano II, ricorda che, come riportato in una rivista del 2 gennaio 1957, Angelo Roncalli inviduava le «cinque piaghe d'oggi del Crocifisso» nell'imperialismo, nel marxismo, nella democrazia progressista, nella massoneria e nel laicismo.
L'elezione
A seguito della morte di papa Pio XII, Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il 28 ottobre 1958.
Secondo alcuni analisti sarebbe stato scelto principalmente per un'unica ragione: la sua età. Dopo il lungo pontificato del suo predecessore, i cardinali avrebbero perciò scelto un uomo che presumevano, per via della sua età avanzata e della modestia personale, sarebbe stato un Papa di «transizione». Ciò che giunse inaspettato fu il fatto che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, conquistarono l'affetto di tutto il mondo cattolico, in un modo che i suoi predecessori non avevano mai ottenuto.
Scelse quale segretario privato Loris Francesco Capovilla, che già lo assisteva quale patriarca di Venezia. Il Capovilla restò, dopo la morte di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.
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