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Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2009 15:03
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Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata, meglio noto con la sigla EPR (European Pressurized Reactor) è un reattore nucleare di III generazione, a fissione, nel quale la refrigerazione del nocciolo e la moderazione dei neutroni vengono ottenuti grazie alla presenza nel nocciolo di acqua naturale (detta anche leggera per distinguerla dall'acqua pesante) in condizioni sottoraffreddate. Il reattore è quindi della tipologia PWR.

La centrale nucleare finlandese di Olkiluoto. Sulla destra i due vecchi reattori già esistenti, sulla sinistra la simulazione in computer grafica del costruendo reattore EPR (primo al mondo).

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Introduzione e storia [modifica]

È stato progettato e sviluppato principalmente dalla società francese Framatome (Areva NP) per il mercato Europeo, in particolare quello francese dominato dal gruppo EdF ma è prevista la sua esportazione sia sul mercato cinese, dove sono in costruzione 2 reattori per il sito Taischan 1 nella provincia del Guangdong, che sul mercato USA nella versione US-EPR, sottoposta alla certificazione del progetto da parte dell'ente di controllo NRC alla fine del 2007.

Il reattore EPR potrebbe essere la soluzione scelta dall'Italia per un eventuale ritorno al nucleare. Sono state valutate le evoluzioni del PWR di matrice americana (l':en:AP1000 della :en:Westinghouse Electric Company) e francese (l'EPR della EdF). Nel 2008 l'ENEL ha avviato una collaborazione di lungo periodo con la EdF con lo scopo di partecipare con quote di minoranza in tutte le 5 centrali EPR di prevista costruzione su suolo francese, permettendo ad EdF una partecipazione di minoranza in 4 centrali da costruirsi in Italia[1].

Il 24 febbraio 2009 un memorandum of understanding[2] firmato tra ENEL ed EdF previde la costruzione di 4 centrali nucleari EPR in Italia, operative tra il 2020 e il 2023, per un totale di 6600 MW. L'ENEL ha finora aquistato una partecipazione del 12.5% negli impianti EPR di Flamanville 3[3] e Penly (24 febbraio 2009[4]). Gli accordi ricadono nel quadro più ampio di una collabarazione di lungo periodo tra Francia e Italia che coinvolga tutta la filiera del nucleare, dalla ricerca alla costruzione (Protocollo di Intesa italo francese per la cooperazione energetica)[5].


Scopi del progetto [modifica]

I principali scopi del progetto dell'EPR sono un'aumentata sicurezza e, allo stesso tempo, fornire una migliore competitività economica, tramite miglioramenti graduali ai precedenti, ed ampiamente collaudati PWR, spinti fino alla taglia di potenza di 1600 MW elettrici. Il reattore EPR può utilizzare come combustibili ossido di uranio arricchito al 5% oppure MOX (miscela di ossidi di uranio e plutonio) fino al 100% del nocciolo.

Caratteristiche del progetto [modifica]

Il progetto del reattore nucleare EPR prevede molteplici sistemi di protezione sia attivi che passivi contro vari tipi di incidente:

  • quattro sistemi indipendenti di refrigerazione d'emergenza, ognuno capace da solo di refrigerare il nocciolo del reattore dopo il suo spegnimento;
  • un contenimento metallico attorno al reattore, a tenuta per le eventuali fuoriuscite di materiale radioattivo in caso di incidente con rottura del circuito primario;
  • un contenitore (core catcher) ed un'area di raffreddamento passivo del materiale fuso, nell'improbabile evento che il nocciolo di combustibile nucleare radioattivo fuso possa fuoriuscire dal recipiente in pressione (vedere edificio di contenimento);
  • doppia parete esterna in calcestruzzo armato, con uno spessore totale di 2,6 metri, progettata per resistere all'impatto diretto di un grosso aereo di linea.

Sicurezza avanzata [modifica]

Questa tipologia di reattore comprende negli incidenti base di progetto (DBAThree Mile Island per la sola parte interna al reattore (a TMI non si è verificata la fuoriuscita di materiale fuso dal vessel, evento per il quale l'EPR è ulteriormente protetto per la presenza del core catcher) e non possono essere paragonati a quello di Chernobyl, avvenuto in una centrale di tipo RBMK, radicalmente diversa dalle filiere PWR di concezione occidentale come l'EPR. Design Basis Accident), cioè gli scenari presi in considerazione per dimensionare le diverse salvaguardie ingegneristiche (sistema di contenimento, core catcher, etc.), anche incidenti con possibile fusione del nocciolo nucleare e la successiva fuoriuscita dal recipiente in pressione (vessel) del materiale fuso (corium) senza che questi gravi e poco probabili eventi comportino rilasci radioattivi significativi all'esterno della centrale stessa. Questa tipolgia di eventi, chiamata incidenti severi, è simile a quanto avvenuto a

Scorie maggiormente pericolose [modifica]

Come ogni centrale nucleare, anche gli EPR producono scorie radioattive estremamente pericolose e di cui a tutt'oggi non si sa esattamente che destinazione dare. In questo ambito infatti, i cosiddetti "reattori di terza generazione" non apportano alcun sostanziale beneficio. Al contrario, il maggior "bruciamento" del combustibile in questi reattori impatta negativamente sulla produzione di radionuclidi nelle scorie e sulla emissione di calore residuo, rendendo significativamente più problematica la loro gestione; in breve, si ha un peggioramento per quanto riguarda la produzione di rifiuti radioattivi.

Tale problematica è evidenziata nel recente studio ambientale della società POSIVA, incaricata di gestire le scorie del costuendo reattore EPR di Olkiluoto (Finlandia). Si evidenzia come questa tipologia di reattore abbia una produzione di Iodio 129 superiore a quella di reattori PWR tradizionali; ciò pone problemi molto seri in quanto tale isotopo dello Iodio ha una emvita di 16 milioni di anni e rimane pericoloso per circa 160 milioni di anni. (si veda Environmental Impact Assessment prepared by Posiva: http://www.posiva.fi/publications/Posiva_YVA_selostusraportti_en_lukittu.pdf)

Reattori in costruzione [modifica]

Centrale elettrica prototipo: Olkiluoto in Finlandia[modifica]

La centrale elettrica di Olkiluoto 3 [6] in Finlandia, che inizialmente si prevedeva di mettere in servizio nel 2009 [7], è il primo reattore EPR ad essere costruito nel mondo. La costruzione è uno sforzo congiunto della francese Areva e della tedesca Siemens AG attraverso la loro sussidiaria comune Areva NP. È previsto per l'impianto un costo di circa 3,2 miliardi di [8] senza contare le altre strutture logistiche.

In riferimento a problemi di controllo qualità del calcestruzzo utilizzato durante la costruzione delle fondamenta della centrale, nel 2006 sono stati annunciati ritardi di circa 1 anno per l'ultimazione della centrale stessa. I ritardi sono stati causati in parte dalla mancanza di supervisione del lavoro dei subappaltatori addetti alla costruzione. [9] [10] Difficoltà e ritardi secondo AREVA derivano in particolare nell’essere l’impianto il primo del suo genere mai costruito e dalle modalità specifiche del processo autorizzativo finlandese che prevede sia l’approvazione della documentazione tecnica da parte del cliente sia l’approvazione dei progetti dettagliati di impianto da parte dell’autorità di sicurezza finlandese durante lo svolgimento dei lavori. [11] [12]

Flamanville 3, Francia (seconda unità EPR nel mondo)[modifica]

Per approfondire, vedi la voce en:Nuclear power in France.

La prima colata di calcestruzzo per il reattore nucleare è stata effettuata nella centrale nucleare di Flamanville (Manica) il 6 dicembre, 2007.[13]miliardi di euro [14]. La seguente è un condensato della storia della progettazione dell'unità: Questa sarà la terza unità nella centrale di Framanville ed il secondo impianto EPR mai costruito. La potenza elettrica fornita sarà di circa 1600 MWe e si stima un costo di 3,3

  • Dal 9 ottobre del 2005 fino al 18 febbraio del 2006, il progetto venne sottoposto al dibattito pubblico nazionale previsto dalla normativa francese.
  • Il 4 maggio del 2006 la giunta direttiva della EDF decise di continuare con la costruzione.
  • Nell'estate del 2006 l'unità venne sottoposta ad una serie di inchieste pubbliche, con indagini da parte di terze parti e pubblicazione dei dati e costi costruttivi sui mezzi di comunicazione, e succesivo sondaggio che fornì una "opinione favorevole" sul progetto [3].
  • Nell'estate del 2006 cominciano i lavori di preparazione sul sito.
  • Nel dicembre 2007 comincia la costruzione dell'unità propriamente detta. Si prevede che la costruzione abbia una durata di 54 mesi.
  • Il piano prevede che l'entrata in funzione del terzo reattore di Flamanville avvenga nel 2012. [14]

La proprietà dell'impianto di Flamanville 3 è al 12.5% dell'ENEL, così come le successive 5 unità EPR che verranno realizzate in Francia, secondo quanto previsto[senza fonte] dall'accordo del 2008 fra ENEL ed EDF.

Taishan, provincia del Guangdong (Cina) [modifica]

La cerimonia di inizio lavori sul sito si è tenuta il 26 agosto 2008 alla presenza del Governatore della provincia e di alcuni rappresentanti dell'AREVA.[15] Le 2 centrali cinese sono le prime centrali di questa tipologia EPR in costruzione fuori dell'Europa.

Note [modifica]

  1. ^ http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/ambiente/nucleare2/quattro-impianti-2020/quattro-impianti-2020.html
  2. ^ [Quotidiano Energia, 24 febbraio 2009
  3. ^ Corriere della Sera 15 maggio 2006, http://archiviostorico.corriere.it/2006/maggio/15/segreto_Flamanville_atomo_targato_Enel_ce_0_060515018.shtml
  4. ^ http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/ambiente/nucleare2/quattro-impianti-2020/quattro-impianti-2020.html
  5. ^ http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090224&fonte=TLB&codnews=700
  6. ^ OLKILUOTO 3 PROJECT by AREVA
  7. ^ CHRONOLOGY OF OLKILUOTO 3 PROJECT by AREVA
  8. ^ EPR IN FINLAND: FOUNDATION STONE-LAYING DAY AT OLKILUOTO 3 by AREVA
  9. ^ Regulator reports as OL3 delays reach one year, 19 July 2006, by Nuclear Engineering International
  10. ^ Concrete composition delays Finland's Olkiluoto 3, 09 May 2006, by Nuclear Engineering International
  11. ^ Areva’s first half results hit by Olkiluoto 3 delays, 2 October 2006, by Nuclear Engineering International
  12. ^ European Pressurised Reactor at Olkiluoto 3, Finland - Brief & Interim Review of the Porosity and Durability Properties of the In Situ Cast Concrete at the Olkiluoto EPR Construction Site, June 2006, Large & Associates
  13. ^ Nuclear Engineering International. Flamanville 3 concrete poured.
  14. ^ a b EDF Official Site - Flamanville 3 [1]
  15. ^ AREVA web site. [2].

Voci correlate [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]



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