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UFO

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2009 04:31
09/06/2009 04:11
 
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UFO

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La foto di un noto falso UFO.

UFO è l'acronimo inglese per Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero oggetto volante non identificato (in italiano e in generale nelle lingue neolatine l'acronimo è appunto OVNI).



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Definizioni [modifica]

Nel senso letterale e proprio del termine, un UFO è un oggetto volante di cui non è stato possibile identificare la natura[1]. Secondo tale definizione, è classificabile, provvisoriamente, come UFO un velivolo che compare inaspettatamente su un radar di una torre di controllo prima che esso comunichi il proprio identificativo. Tuttavia, è entrata nel linguaggio e nell'immaginario comune (ed è questo il significato popolarmente dato alla parola) l'identificazione degli UFO con oggetti di ipotetica origine extraterrestre. In questo contesto, è divenuto popolare anche il termine disco volanteflying saucer[2]), utilizzato a partire dagli anni quaranta del Novecento (sebbene la forma dei presunti UFO non sia sempre discoidale o lenticolare, ma in molti casi oblunga, a sigaro o poligonale[3]). (dall'inglese

Secondo il Centro Italiano Studi Ufologici, con il termine "UFO in senso stretto" ci si dovrebbe riferire all'osservazione di fenomeni nel cielo (o nello spazio) che né l'osservatore, né le autorità e neppure eventuali analisi competenti approfondite siano riusciti a ricondurre con certezza all'identificazione con oggetti noti di tipo artificiale (come velivoli, satelliti artificiali e palloni aerostatici) o fenomeni naturali (pianeti, stelle cadenti, meteore, fulmini globulari o altri fenomeni atmosferici).

Il GEIPAN francese (Groupe d'études et d'informations sur les phénomènes aérospatiaux non identifiés facente capo al CNES) ritiene più appropriato parlare di "fenomeni aerospaziali non identificati" (PAN in francese, UAP – Unidentified Aerospace Phenomena – in inglese) [4].

Gli oggetti non identificati che vengono avvistati sotto la superficie del mare vengono definiti USOUnidentified Submerged Objects). (

Il variegato campo d'interesse e d'indagine nei confronti del fenomeno degli UFO, nato nel secondo dopoguerra, ha preso il nome di ufologia, e ufologi quelli che se ne occupano; essa è generalmente considerata dal mondo scientifico una pseudoscienza.

Negli ultimi anni sono nati veri e propri musei sull'argomento UFO. I due più importanti sono l'International UFO Museum di Roswell e quello con sede a Istanbul.

Studi ufficiali [modifica]

Sul fenomeno, a partire dal dopoguerra, sono stati condotti anche studi ufficiali da parte delle autorità militari e civili di vari paesi, prima secretati e solo in seguito resi pubblici[5], i quali hanno constatato che, dal punto di vista statistico, esiste una percentuale non trascurabile di avvistamenti che rimane senza una spiegazione. Sono infatti il 22% del totale[6][7] i casi non identificati[8][9], 701 dal progetto Blue Book dell'USAF (studio chiuso nel 1969)[10]. risultanti dalle ricerche del GEIPAN francese; circa 1100 (10% del totale) sono quelli che emergono dagli archivi del Ministero della Difesa britannico

Quindi, sebbene gli studi sopra citati precisino che non vi sia alcuna evidenza della presenza di intelligenze extraterrestri, non esiste comunque, attualmente, una spiegazione univoca, tanto meno ufficiale, del fenomeno UFO.[11]

Ufologia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ufologia.

L'ambito di ricerca che si propone di studiare il fenomeno UFO è stato chiamato dai suoi sostenitori ufologia e dovrebbe essere, nel suo nucleo fondamentale, una forma di indagine che combina due caratteri: uno essenzialmente storiografico-documentale, occupandosi di raccogliere e catalogare la grande quantità di presunte osservazioni e di fenomeni UFO; e uno di carattere più scientifico tentando, mediante rilevazioni di tipo fisico, fotografico, astronomico, chimico, medico, psicologico, ecc., di individuare le cause di tali fenomeni.

Va tuttavia sottolineato che l'ambiente ufologico è estremamente variegato e vi afferiscono anche esponenti che per motivi ideologici, religiosi, commerciali o soltanto per apparire sui media, pretendono di attribuire, definire o semplicemente supporre "scientificamente" l'origine extraterrestre dei fenomeni osservati, basandosi su considerazioni poco o nulla scientifiche ma soggettive. Il tentativo quindi di applicare solo in parte il metodo scientifico, da parte della maggioranza degli ufologi, alla fenomenologia UFO con la pretesa di giungere a conclusioni "scientifiche", collocano tradizionalmente l'ufologia nell'ambito della pseudoscienza. L'ufologia è in altre parole rigettata dall'ambiente scientifico e accademico, con poche eccezioni, tra cui il celebre astrofisico Josef Allen Hynek che prese parte al progetto Blue Book statunitense[12]. Il fenomeno degli avvistamenti è comunque stato oggetto di studi sociologici e psicologici ed anche analizzato in chiave psicoanalitica da Carl Jung.

Le posizioni più estreme in ambito ufologico assumono che la mancanza di prove credibili dell'esistenza dell'origine extraterrestre degli UFO sia da attribuirsi ad uno sforzo continuato e coordinato da parte delle autorità governative e militari, negli ultimi 60 anni, allo scopo di occultare tali prove. Tale teoria della cospirazione è nota come teoria del complotto UFO.

Gli studiosi più rigorosi dichiarano invece di accettare solo informazioni sostenute da prove o almeno da forti indizi, ripudiando, fino a prova contraria, teorie complottistiche, ipotetiche basi sulla Luna, filmati e foto molto dubbie, documenti di sospetta autenticità, rivelazioni e informazioni non sufficientemente documentate.

Avvistamenti di UFO [modifica]

Il fenomeno degli avvistamenti di UFO è divenuto un soggetto popolare nella seconda metà degli anni quaranta negli Stati Uniti. Gli avvistamenti sono stati effettuati da persone comuni e talvolta da personale dell'aviazione civile e militare. Gli avvistamenti sono stati raramente accompagnati da filmati, tracciati radar, fotografie, più spesso da testimonianze dirette. Questo tipo di documentazione si è talvolta rivelata oggetto di palese falsificazione, in particolare per quanto riguarda le fotografie (nel senso di oggetti resi ad arte non identificabili per destare interesse)[13].

Un'ondata di molti avvistamenti UFO in periodi lunghi è detta dagli ufologi flap, mentre uno schianto di un UFO a terra si chiama UFO crash. Alcune associazioni ufologiche hanno provato a fare un resoconto dei presunti UFO crash in epoca storica, ma i casi sono in genere dubbi in quanto scarsamente documentati, con la possibile eccezione del cosiddetto incidente di Roswell che è probabilmente il più noto e citato.

Le tipologie di avvistamenti [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Classificazione Hynek.

Storia degli avvistamenti [modifica]

Avvistamenti di oggetti nel cielo nell'antichità [modifica]

Per approfondire, vedi le voci Teoria del paleocontatto, UFO nell'antichità e Aeronave (paleoastronautica).
Il più incredibile evento UFO dell'antichità: il 14 aprile 1561Norimberga, terrorizzando la popolazione migliaia di oggetti volanti sorvolano

Presunti rapporti tra UFO e religione [modifica]

Per approfondire, vedi la voce UFO e religione.

Le "airships" e oggetti simili [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Aeronave (ufologia).
Un "airship" avvistata nel 1871New Hampshire. nei cieli del

Le "airships" (espressione inglese che vuol dire dirigibile, ma in questo caso "navi volanti"), costituiscono una sorta di anticipazione storica del fenomeno che solo a partire dagli anni cinquanta sarà definito abitualmente "UFO". Alcuni avvistamenti di presunte navi volanti vennero segnalati in tutta la costa ovest degli Stati Uniti d'America. Molte "airships" erano con ogni probabilità semplici dirigibili, ma su alcune i dubbi non sono stati sciolti.

Anche altre parti del mondo furono avvistate altre navi volanti non identificate in determinati periodi: dopo le airship statunitensi il caso più famoso è quello delle aeronavi fantasma della Scandinavia di fine XIX secolo.

Fotografie dell'astronomo messicano Bonilla [modifica]

La fotografia di Bonilla

Il 12 agosto 1883 il professore ed astronomo messicano, José Y. Bonilla, presso la postazione di Zapatecas, riportò di aver osservato una numerosa e lunga formazione di oggetti opalescenti che si frapponevano fra il suo telescopio ed il disco del sole. La fotografia scattata dallo studioso è considerata dagli assertori dell'esistenza degli oggetti volanti come la prima testimonianza fotografica della storia[14].

Foo fighters [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Foo fighter.

Già durante la seconda guerra mondiale vengono riportate diverse testimonianze di piloti dell'aeronautica militare alleata che asseriscono di essere stati accompagnati in volo da strani fenomeni luminosi, in un primo momento scambiati per ipotetiche armi segrete nemiche. Questi oggetti o fenomeni ottici, rivelatisi innocui e soprannominati Foo fighter dai piloti, oltre a manifestare comportamenti riconducibili secondo alcuni a "forme di intelligenza non umane"[senza fonte], manifestavano spesso incredibile velocità e strabilianti manovre, ai limiti delle leggi fisiche, impossibili per i piloti dell'epoca.

L'avvistamento di Kenneth Arnold [modifica]

Ricostruzione artistica dell'avvistamento di Arnold

L'ufologia moderna nacque il 24 giugno del 1947 quando Kenneth Arnold, un ricco uomo d'affari americano, raccontò di avere visto dal proprio aereo privato, senza identificarli, nove oggetti simili a dischi volanti librarsi in formazione serrata vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington. Questo avvistamento portò all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale il fenomeno UFO, dando vita al fenomeno popolare dell'ufologia. Le autorità affermarono che si trattava, probabilmente, di nove aerei ad ala volante della Northtop, vincolati al silenzio radio e radar e senza insegne militari, che venivano collaudati a quei tempi nei dintorni di Seattle, vicino a dove oggi si trovano le fabbriche della Boeing.

Il primo avvistamento collettivo di UFO avvenne il 7 gennaio 1948, quando alle 14 a Madisonville[15]. Dall'aeroporto militare di Fort Knox si sollevò una squadra di aerei da caccia P-51 guidata da Thomas Mantell per inseguire l'oggetto. I velivoli erano però sprovvisti di ossigeno e il capitano, che inseguì l'oggetto fino ad alta quota, secondo la versione ufficiale rimase vittima della manovra, dopo aver comunicato alla torre di controllo di trovarsi di fronte ad un oggetto metallico di enormi dimensioni [16]. Secondo la versione dell'esercito, Mantell avrebbe avuto delle allucinazioni per l'alta quota, scambiando per un disco il pallone meteorologico della marina Sky Hook[17]. Sempre la carenza di ossigeno gli avrebbe fatto perdere conoscenza, provocando l'incidente aereo. molte decine di persone videro un oggetto circolare che emanava una luce rossa sorvolare la città

L'UFO del 1970 in Francia che ruotava attorno al Concorde [modifica]

Uno dei filmati riguardanti gli UFO, considerato dagli ufologi fra i più significativi, è un filmato per uso industriale della Aérospatiale, degli anni settanta, girato in Francia[18], in cui venivano ripresi i primi voli dell'aereo passeggeri supersonico Concorde. In una sequenza del filmato si può notare una piccola macchia in movimento all'altezza dell'attacco delle ali: la qualità della pellicola è bassa e presenta diversi difetti, lo stesso oggetto è piccolo e poco definito, ma si distingue una forma abbastanza circolare e di colore chiaro.

Secondo alcuni ufologi si tratterebbe di un oggetto di origine sconosciuta (vedi fulmini globulari o sfere di luce), con una superficie metallica, che si avvicina all'aeroplano dal lato destro, prendendo poi a fluttuare nei pressi della cabina come a voler "sbirciarvi" dentro, per poi ruotare intorno l'aereo, come ne se stesse compiendo una scansione, indicandola come manovra impossibile anche per i velivoli odierni (2008), per sostenere questa ipotesi[19]. Altre persone che hanno osservato il filmato l'hanno invece interpretato semplicemente come un riflesso dell'ottica della cinepresa o più probabilmente sul finestrino dell'aereo dal quale venne effettuata la ripresa.

Il racconto di chi lo interpreta come l'avvistamento di un UFO continua con la "sfera" o possibile Foo fighter, che sorpassa il Concorde ad una velocità sorprendente. Sebbene la fonte del filmato possa ritenersi attendibile e disinteressata, l'interpretazione della macchia come oggetto volante non identificato o invece come artefatto della ripresa è discussa, non essendo inequivocabile.



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Gli UFO in Italia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Avvistamento UFO di Firenze.

Secondo alcuni ufologi italiani il primo caso documentato di UFO in Italia risalirebbe all'11 aprile1933, in una campagna presso Varese. Alcuni documenti dell'epoca dimostrerebbero che un presunto UFO sarebbe atterrato o si sarebbe schiantato nei pressi di Vergiate. In seguito al fatto Mussolini avrebbe creato il Gabinetto RS/33[20]. I presunti avvistamenti di UFO sono progressivamente aumentati dal dopoguerra ad oggi, toccando il massimo nel 1978 e nel 2005. Fra i casi più eclatanti si ricordano:

  • La Nazione di Firenze del 28 ottobre 1954 titolava: Filamenti di vetro cadono su città toscane dopo il passaggio di globi e dischi volanti - Il fenomeno osservato a Firenze da centinaia di cittadini le segnalazioni di Siena e di Prato - Sospesa la partita Fiorentina Pistoiese - I risultati dell’analisi fatta da un illustre docente universitario. I filamenti di vetro fanno riferimento alla bambagia silicea o capelli d'angelo, un materiale presente spesso in casi di avvistamenti UFO.
  • Nel 1973 un aereo di linea dell'Alitalia partito da Roma e diretto a Napoli avvistò sopra LatinaAeronautica Militare decollarono dalla base di Ciampino e confermarono l'avvistamento[21]. un misterioso oggetto rotondo color grigio. Due caccia dell'
  • Quello di Fortunato Zanfretta, ex metronotte genovese è il caso più conosciuto e controverso di rapimento alieno italiano. Ha dichiarato di essere stato rapito la notte fra il 6 dicembre e il 7 dicembre 1978 mentre svolgeva il suo lavoro presso Marzano, frazione del comune di Torriglia in provincia di Genova[22]. Le esperienze si sarebbero poi ripetute nei due anni successivi; sottoposto ad ipnosi ha raccontato di presunti alieni, chiamati Dargos, in procinto di invadere la Terra e di colonizzare l'Antartide. Il caso ha suscitato forti polemiche, anche per la sua presunta strumentalizzazione da parte degli ufologi e dei giornalisti[23]

In totale gli avvistamenti censiti dal 1947 sono 18.500, di cui circa il 90% risulta identificabile[24].

Le quattro grandi ondate di avvistamenti in Italia [modifica]
  • 1950: Nord Italia
  • 1954: Nord e Centro Italia (annata del famoso avvistamento di Firenze)
  • 1973: tutta Italia
  • 1978: tutta Italia, particolarmente in Adriatico e Sud Italia (soprattutto in Sicilia, Calabria e Puglia, oltre che su Napoli[25])

Presunti UFO nei quadri italiani rinascimentali [modifica]

Per approfondire, vedi la voce UFO nell'arte italiana.

UFO a Israele [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Avvistamenti UFO nello stato di Israele.

UFO crash del 2004 in Messico [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Caso di Ciudad del Carmen e Copalar.
Le cinque luci

UFO nella Contea di Morris [modifica]

Il 5 gennaio 2009, tra le 8.15 e le 9.00, vennero avvistate cinque luci nel cielo della Contea di Morris, nel New Jersey, con avvistamenti concentrati nelle città di Hanover, Morristown, Morris Plains, Madison e Florham Park.

La torre di controllo dell'aeroporto della contea, dopo essere stata avvisata dal tenente Jim Cullen, non riuscì a determinarne la natura[26] e a rilevarne la presenza con il radar[27].

Pensieri di scienziati sul fenomeno [modifica]

Le teorie non ortodosse di alcuni fisici sugli UFO [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Teorie di fisici sugli UFO.

Il fenomeno secondo Jung [modifica]

Il pioniere della psicologia del profondo Carl Gustav Jung si occupò più volte del fenomeno UFO nei suoi scritti e in particolare nel celebre saggio Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo[28], interpretandoli come rappresentazioni psichiche inconsce legate ad avvenimenti di rilevanza collettiva.

Jung aveva iniziato a interessarsi agli UFO già negli anni quaranta, documentandosi su tutto quello che veniva pubblicato sul tema, per pubblicare infine nel 1958, tre anni prima della morte, il suo saggio, che può esser visto come una puntuale interpretazione psicologica del fenomeno, ma anche come una ricapitolazione essenziale delle sue principali idee sulla psiche, e insieme come un messaggio - uno degli ultimi - in cui trovano posto le speranze e i timori che egli nutriva sul futuro dell'umanità.

Jung vede la coscienza del nostro tempo lacerata, frammentata da un contrasto politico, sociale, filosofico e religioso di eccezionali dimensioni. L'Io si è troppo allontanato dalle sue radici inconsce; le "meraviglie" della scienza e della tecnica sembrano volgersi in forze distruttive. I dischi volanti rappresentano visioni, oggettivazioni fantastiche di un inconscio troppo duramente represso. Tra le varie ipotesi sull'esistenza degli UFO Jung conclude dunque che è "un archetipo a provocare una determinata visione".

Jung considera con distacco e una certa ironia l'esistenza degli UFO come fenomeno fisico, sebbene nell'ultima parte del suo saggio egli sembri disposto a dare maggior credito alla loro effettiva realtà, per introdurre cautamente l'ipotesi che esista una sincronicità tra inconscio e fenomeno reale[29].

Temi paraufologici [modifica]

Per temi "paraufologici" possono considerarsi quei temi che non sono strettamente legati al fenomeno UFO, ma per i quali si tende tradizionalmente ad ipotizzare, tipicamente in maniera fantasiosa e non scientifica - ovvero in assenza di sufficienti prove - una causa o un coinvolgimento extraterrestre.

Roswell [modifica]

Ricostruzione ipotetica dell'incidente di Roswell
Per approfondire, vedi la voce Incidente di Roswell.

Nel 1947, l'8 luglio, il quotidiano locale Roswell Daily Record riporta che a Roswell nel Nuovo Messico"RAAF Captures Flying Saucer On Ranch in Roswell Region")[30]. Nasce cosi il caso Roswell, in cui un UFO si sarebbe schiantato al suolo e le parti recuperate sarebbero state portate alla base aerea di Wright Patterson. Il giorno dopo l'aeronautica militare statunitense smentisce l'accaduto affermando che si è trattato di un pallone sonda aerostatico per uso meteorologico. 50 anni dopo (1997), la versione ufficiale "definitiva" dell'US Air Force parlerà di test di lancio con paracadute ad alta quota, con manichini, i quali avrebbero costituito la base per le testimonianze oculari circa i corpi alieni[31]. il 509º Gruppo bombardieri annuncia di aver recuperato un "disco volante" (

Area 51 [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Area 51.
Un cartello di segnalazione che delimita l'Area 51

Tra coloro che ritengono che gli UFO siano di provenienza extraterrestre gode di una certa notorietà la base militare americana denominata Area 51, nel deserto del Nevada in cui si dice siano contenute le prove (navi spaziali rinvenute a Roswell o forse addirittura i corpi dell'equipaggio) delle visite di alieni sulla Terra, e che vi si svolga (o vi si sia svolto) un programma di retroingegneria sugli UFO, volto alla sperimentazione di nuovi veivoli. Gli scettici affermano invece che tali avvistamenti sono imputabili solo alla sperimentazione di nuovi mezzi militari americani (come ad esempio gli aerei Stealth), talvolta caratterizzati da forme insolite.

La cosiddetta Area 51 è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) operativa situata a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell'Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center (Detachment 3)[1][2].

Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista del folclore ufologico.

Nel 1989, Bob Lazar, affermando di essere un fisico e di aver lavorato presso l'Area 51, ha raccontato in diverse interviste televisive di località segrete sotterranee dove si studierebbero mezzi di trasporto alieni e di medici che hanno effettuato autopsie su cadaveri alieni. A confermare ciò, diffuse anche alcuni video trasmessi da alcune tv americane[32], poi dichiarati dei falsi. Secondo Lazar gli UFO sarebbero alimentati da generatori elettrici ad antimateria (Ununpentio) che attiverebbero dei motori antigravità a curvatura, tecnologie al momento relegate alla fantascienza.

Base segreta sulla Luna [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Paul Hellyer.

Negli ultimi anni, dalle dichiarazioni di George Bush di costruire una base sulla Luna entro il 2020, gli ufologi hanno azzardato ipotesi secondo le quali il governo USA intenderebbe in realtà predisporre, cosa che altre ipotesi del tutto prive di fondamento ritengono già avvenuta,[33] delle armi per difendersi da eventuali invasioni aliene o delle navi cargo per commerciare con gli extraterrestri.

Queste ipotesi sono state alimentate anche dalle affermazioni di Paul Hellyer, un politico canadese che, a margine delle riunioni della NATO cui partecipava quale ministro della difesa, ha dichiarato di ritenere reale e attuale il problema, anche militare, del rapporto fra umani e alieni.[34]

Triangolo delle Bermude [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Triangolo delle Bermude.

Alcuni sostengono che le numerose sparizioni di navi e aeromobili che si sono verificate nel triangolo delle Bermude dal 1800 in poi, siano solamente delle fatalità, ma altri, come Charles Berlitz nel suo libro Bermuda, il triangolo maledetto, attribuiscono alcune di queste sparizioni al paranormale e agli UFO.

Un cerchio nel grano

Cerchi nel grano [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Cerchi nel grano.

Le linee di Nazca [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Linee di Nazca.
Il misterioso disegno del ragno

L'altopiano di Nazca si trova nel sud del Perù e copre circa 500 km2. Nonostante sia formato di sabbia e argilla e sia un luogo arido, cela uno degli enigmi mai risolti dell'archeologia mondiale.

Nel 1920, un pilota dell'aviazione peruviana, mentre sorvolava Nazca, notò strani segni incisi sul terreno: erano una serie di linee lunghe diversi chilometri che rappresentavano disegni astratti, persone o animali. Ma la cosa più strabiliante era che, da terra, sembravano semplici linee sulla sabbia, come se per realizzarle fosse stato necessario volare.

Tra le immagini più enigmatiche c'è un ragno di una specie che vive nell'Amazzonia, a migliaia di chilometri da Nazca, lungo solo 8 millimetri. La sua descrizione è talmente accurata da mostrare un organo riproduttivo, sotto la zampa destra, osservabile solo col microscopio.

Alcuni autori di fantascienza immaginano perciò che gli alieni, venuti in un passato lontano a istruire la civiltà ivi vivente, insegnarono ad essa l'uso di macchine altamente sofisticate e che, per rendere più facile il ritorno, la istruirono a realizzare disegni controllandoli dall'alto, in modo da avere vere e proprie piste di atterraggio[35].

Testimonianze di "rapimenti alieni" [modifica]

Immagine che ricostruisce il rapimento del taglialegna Travis Walton nel 1975, la cui vicenda ispirò Bagliori nel buio.
Per approfondire, vedi le voci Rapimento alieno, Classificazione Hynek, Coniugi Hill e Fortunato Zanfretta.

Secondo una versione modificata della classificazione introdotta dall'astronomo Josef Allen Hynek, i casi di rapimento da parte di alieni sono anche definiti come incontri ravvicinati del IV tipo. Sono spesso indicati con il termine inglese abduction. Esistono numerosi casi di persone che dichiarano di essere state rapite dagli alieni (abducted) e di essere state oggetto di analisi ed esperimenti anche molto invasivi. Tuttavia queste testimonianze non sono sostenute da prove e generalmente non sono considerate credibili. In alcuni casi, i sedicenti rapiti mostrano delle cicatrici[senza fonte] come prova del presunto rapimento subìto.

Filmografia [modifica]

Ricostruzione ipotetica dell'incontro con un foo fighter

Alcuni film rappresentativi che trattano, in maniera anche specifica, il fenomeno ufologico e i rapimenti:



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Fiction televisive [modifica]

Rappresentazione di un Grigio, un tipo di alieno descritto in diversi incontri ravvicinati e nella fiction

Alcune fiction TV di fantascienza che hanno per tema gli UFO (in ordine alfabetico):

Note [modifica]

  1. ^ Zanichelli Dizionario della lingua italiana
  2. ^ letteralmente sottotazza volante. Analoghi sinonimi popolari sono diffusi in molte altre lingue: cfr. il tedesco fliegende Untertasse, il francese soucoupe volante e lo spagnolo platillo volante
  3. ^ Secondo una recente inchiesta svolta su avvistatori italiani, la maggior parte degli UFO avrebbe forme non classicamente discoidali, e solo il 42% sarebbero tradizionali dischi volanti; AA.VV.: UFO, l'ipotesi occulta
  4. ^ Nella maggior parte dei casi gli osservatori descrivono un fenomeno tipicamente coinvolgente luci nel cielo, ma senza evidenze che indichino un effettivo oggetto fisico. Vedi OVNI, UFO, PAN? nella presentazione del GEIPAN nel sito del CNES.
  5. ^ Ad esempio, la Gran Bretagna ha aperto gli archivi che vanno dal 1950 al 2007 solo nel 2008 (vedi Ecco gli Ufo della Gran Bretagna, in rete tutti gli X-files segreti. URL consultato il 14-05-2008.), il Canada nel 2009 (vedi Canada's UFOs: The Search for the Unknown)
  6. ^ Répartition des cas d'observation publiés le 25/09/2008 par classification
  7. ^ [1]
  8. ^ PAN di tipo "D": i casi più strani per i quali tutte le ipotesi esplicative sono state scientificamente rifiutate: PROCEDURE D'ANALYSE DES OBSERVATIONS DE PHENOMENES AEROSPATIAUX NON IDENTIFIES (PAN) - CLASSEMENT DES CAS D’OBSERVATION
  9. ^ Ecco gli Ufo della Gran Bretagna, in rete tutti gli X-files segreti. URL consultato il 14-05-2008.
  10. ^ Progetto Blue Book su WikiUFO
  11. ^ (IT) Autore ignoto. Grande Dizionario Enciclopedico UTET. 4a edizione, Torino: UTET. Edizione originale pubblicata nel 1991. 88-02-04491-0.
  12. ^ Hynek, Josef Allen (1953). Unusual Aerial Phenomena. Journal of the Optical Society of America. 43. Aprile. 311-314
  13. ^ Mario Paoletti, Cronistoria UFO
  14. ^ Los 447 OVNIs de Bonilla (pt. 1), (pt. 1)
  15. ^ Roberto Giacobbo Atlante dei misteri
  16. ^ Maurizio Verga e AA.VV. Rapporto UFO
  17. ^ Rapporto esercito USA sul caso
  18. ^ [2]
  19. ^ AA.VV. UFO dans la France
  20. ^ Roberto Giacobbo, Rosamaria Latagliata, UFO - Verità o menzogna?
  21. ^ [3]
  22. ^ Roberto Giacobbo, Rosamaria Latagliata, UFO - Verità o menzogna?
  23. ^ Francesco Castagna: Il caso Zanfretta
  24. ^ [4]
  25. ^ Roberto Giacobbo: Atlante dei misteri
  26. ^ Little red lights over Morris raise a big stir, questions | Daily Record | Daily Record. URL consultato il 09-03-2009.
  27. ^ Police Puzzled By Strange Lights Over Morris County - wcbstv.com. URL consultato il 09-03-2009.
  28. ^ C. G. Jung, Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo, in Civiltà in transizione, Boringhieri, Torino 1958.
  29. ^ Fonte: Augusto Romano, Un mandala nello spazio, saggio introduttivo a C. G. Jung, Un mito moderno - Le cose che si vedono in cielo, Bollati Boringhieri, Torino 2004
  30. ^ Roswell Daily Record - July 8, 1947
  31. ^ AIR FORCE REPORT TO CONCLUDE `ALIENS' WERE TEST DUMMIES
  32. ^ John Duncan Avvistamenti, rapimenti e incontri ravvicinati
  33. ^ Roberto Giacobbo e Rosamaria Latagliata: UFO: verità o menzogna
  34. ^ Roberto Malini; Margherita Campaniolo, UFO - Il dizionario enciclopedico, 2a ed. Prato, Giunti, 2006. 133
  35. ^ Roberto Giacobbo e Rosamaria Latagliata: UFO, verità o menzogna?
  36. ^ Pur non parlando direttamente di alieni od UFO, l'ultimo film di Indiana Jones descrive un argomento, i teschi di cristallo, che molti reputano vicino agli extraterrestri

Bibliografia [modifica]

Punti di vista favorevoli all'ufologia
  • Charles Berlitz e William I. Moore, Accadde a Roswell, Ed. Milano stampa, Milano
  • Philip J. Corso e William J. Birnes, Il giorno dopo Roswell (The Day After Roswell), ISBN 8887329001
  • Sebastiano Di Gennaro, Homo Saurus , 2004, Edizioni Cartografica, Ferrara
  • Timothy Good, Base Terra, ed. Corbaccio, 1998, Milano
  • Roberto Pinotti, UFO Visitatori da Altrove, 1990, Biblioteca Universale Rizzoli
  • Luciano Sartinara, UFO avvistamenti, contatti, presenze extraterrestri, Ed. Atlante del Mistero, Varese
Punti di vista critici
  • Carl Gustav Jung, Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo, 1958, Bollati Boringhieri, ISBN 8833915476
  • Andrea Feliziani e Gabriella Giunta, Persi nella memoria, Macro Edizioni, Cesena 2007
In inglese
  • Kendrick Frazier, Barry Karr e Joe Nickell. The UFO Invasion Edited, ISBN
  • Philip J. Klass. The Real Roswell Crashed-Saucer Coverup, Prometheus Books, 1997, ISBN 978-1573921640
  • Philip J. Klass. Bringing UFOs Down to Earth (for young readers), ISBN
  • Philip J. Klass. UFO Abductions: A Dangerous Game, ISBN
  • Philip J. Klass. UFOs: The Public Deceived, Prometheus Books, giugno 1986, ISBN 978-0879753221
  • Kal Korff. The Roswell UFO Crash: What They Don't Want You to Know, ISBN
  • Curtis Peebles. Watch the Skies! A Chronicle of the Flying Saucer Myth, ISBN
  • Robert Sheaffer. UFO Sightings - The Evidence, Prometheus Books, agosto 1998, ISBN 1573922137

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Equazione di Drake

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'equazione di Drake è il risultato di un ragionamento speculativo sulla possibile esistenza di forme di vita intelligenti extraterrestri.

L'equazione fu proposta negli anni '60 da Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri intelligenti presenti nella nostra Galassia, con cui potremmo pensare di entrare in contatto. Il problema più impegnativo per la ricerca è ora determinare i fattori che figurano nell'equazione.

La formula è la seguente:

N%20=%20R%7b*%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20f_%7bp%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20n_%7be%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20f_%7bl%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20f_%7bi%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20f_%7bc%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20f_%7bm%7d%20~%20%5Ctimes%20~%20L

Dove:

N è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella Galassia.
R* è il tasso di formazione stellare nella Via Lattea
fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne è il numero di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl è la frazione dei pianeti ne che ha effettivamente sviluppato la vita
fi è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc è la frazione di esseri intelligenti in grado (e con la volontà) di comunicare
fm è la frazione di esseri intelligenti in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata)
L è la stima della durata di queste civiltà evolute

Possibili stime dei parametri [modifica]

La determinazione dei parametri è molto difficile ed in genere mancano molte informazioni necessarie ad una stima anche approssimativa.

I valori scelti inizialmente da Drake e collaboratori sono:

  • R* = 10 per anno
  • fp = 0,5
  • ne = 2
  • fl = 1
  • fi = fc = 0,01
  • L = 10.000 anni.

Il valore R* (tasso di formazione stellare) è quello meno incerto. Anche fp (stelle con pianeti) è relativamente meno dibattuto ed è possibile iniziare a dare un valore anche grazie alle prime osservazioni di pianeti extrasolari a partire dagli anni '80. Gli esobiologi possono tentare di fornire un valore per ne e fl ma ci sono dubbi sulle tipologie di stelle che possono offrire condizioni adatte per lo sviluppo della vita. È necessaria l'emissione di una certa quantità di radiazione ultravioletta perché la vita possa avere inizio, mentre la presenza di raggi X è dannosa. Secondo alcune ipotesi la vita è più ubiquitaria di quanto possa apparire (vedi panspermia) ed il valore di fl può essere elevato.

fi, fc ed L sono ben più difficili da proporre. È possibile che l'evoluzione della nostra civiltà sia avvenuta in seguito ad una precisa combinazione di eventi, difficilmente ripetibile. La durata di vita di una civiltà può essere limitata dalla possibilità di autodistruzione nucleare o da eventi naturali catastrofici, quali l'alterazione del clima o l'impatto di meteoriti. Drake ipotizzò una stima minima di 10 anni, ovvero all'epoca il periodo di tempo dal quale l'umanità aveva iniziato ad inviare segnali radio nel cosmo (in particolare involontariamente con la televisione). Per lo stesso motivo oggi si può ragionevolmente indicare un periodo di 50 anni.

Applicando i parametri di Drake si ottiene un valore di N = 10.

Altre stime dei parametri, altrettanto plausibili, danno risultati molto più grandi. Per esempio, posto R* = 20/anno, fp = 0.1, ne = 0.5, fl = 1, fi = 0.5, fc = 0.1 ed L = 100.000 anni, si ottiene N = 5000.

Valori più pessimistici danno valori di N minori di uno, cosa che non può essere valida per la nostra Galassia in quanto in essa esiste almeno una civiltà tecnologica (la nostra). In questo caso, riconciliare il dato con le osservazioni porterebbe alla conclusione che la maggior parte delle galassie sono vuote.

Le stime più ottimistiche invece si scontrano con il paradosso di Fermi, ovvero se esistono tante civiltà in grado di contattarci, perché questo non è ancora avvenuto?

L'unico valore di N dato dalle osservazioni è N=1, ovvero che la nostra civiltà è l'unica a noi nota.

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Paradosso di Fermi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il paradosso di Fermi è un paradosso che si dice sia stato proposto dal fisico Enrico Fermi nel contesto della probabilità di contattare forme di vita intelligente extraterrestre[1].

Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?". Estremizzando la questione, il problema diventa se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo. Questo problema viene usualmente posto come monito alle stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che proporrebbero un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi.

La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra la sensazione, da molti condivisa e supportata da stime del tipo di quella di Drake, che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa sensazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.



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Paradosso di Fermi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il paradosso di Fermi è un paradosso che si dice sia stato proposto dal fisico Enrico Fermi nel contesto della probabilità di contattare forme di vita intelligente extraterrestre[1].

Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?". Estremizzando la questione, il problema diventa se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo. Questo problema viene usualmente posto come monito alle stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che proporrebbero un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi.

La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra la sensazione, da molti condivisa e supportata da stime del tipo di quella di Drake, che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa sensazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.

Origine del termine [modifica]

Nel 1950, mentre lavorava nei laboratori di Los Alamos, Enrico Fermi prese parte ad una conversazione con alcuni colleghi, tra cui Edward Teller, mentre questi si recavano a pranzo. La conversazione verteva su un recente avvistamento di UFO riportato dalla stampa, su cui ironizzava una vignetta satirica[2]. La conversazione si protrasse su vari argomenti correlati, finché improvvisamente, durante il pranzo, Fermi non esclamò la frase "Where are they?" (trad. "Dove sono?").[1]

Possibili soluzioni [modifica]

I parametri che figurano nell'equazione di Drake sono tutt'altro che definiti e questo non permette di risolvere oggettivamente in alcun senso il paradosso. Di seguito sono elencate diverse possibili soluzioni del paradosso di Fermi[3], dall'estremo più pessimistico verso quello più ottimistico.

Siamo soli [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ipotesi della rarità della Terra.

La soluzione più semplice è che la probabilità che la vita si evolva spontaneamente nell'universo e si evolva fino a produrre una civiltà evoluta sia estremamente bassa.

Molti sono gli elementi contemporaneamente necessari perché la vita come la intendiamo noi, basata sul carbonio, possa evolversi su un pianeta. Fattori astronomici, come la posizione all'interno della galassia, l'orbita percorsa dal pianeta intorno alla sua stella centrale e la tipologia di quest'ultima, la sua ellitticità e l'inclinazione dell'orbita, nonché la presenza di satelliti naturali delle caratteristiche della Luna, sono tutti fattori determinanti alla predisposizione alla vita. L'attuale nascita della vita, lo sviluppo di forme di vita intelligente e quindi di civiltà richiede che molte altre coincidenze siano verificate. Gli studi sul nostro Sistema Solare sembrano confermare l'eccezionalità della vita sulla Terra.

Questa tesi può essere contestata sostenendo che la vita non debba necessariamente essere come la osserviamo sulla Terra, ma possa evolversi in condizioni differenti, e che non debba necessariamente basarsi sul carbonio. Molta dell'incertezza deriva dal fatto che i meccanismi che portano alla nascita della vita sono ignoti e quindi è molto difficile, se non impossibile, stimarne la probabilità. Tuttavia l'occorrenza della vita è ritenuta un evento poco probabile anche da parte di alcuni sostenitori dell'esistenza di civiltà aliene; per scavalcare questo problema costoro hanno formulato l'ipotesi della panspermia, la quale sostiene che la vita possa diffondersi facilmente attraverso l'universo o addirittura, nella forma sostenuta da Francis Crick, che possa essere deliberatamente diffusa da civiltà tecnologicamente evolute.

Le civiltà evolute hanno breve durata [modifica]

Un parametro dell'equazione di Drake è la durata media delle civiltà tecnologicamente evolute e in grado di comunicare con noi. Al tempo di Drake si stimò una durata di dieci anni, poiché l'unica civiltà nota, la nostra, trasmetteva onde radio nel cosmo all'incirca da questo periodo. Attualmente per lo stesso motivo si può portare questo parametro a cinquanta anni.[senza fonte]

Le cause della scomparsa di una civiltà possono essere sia naturali che culturali[4]. Se una civiltà tende naturalmente ad annientarsi, è solo questione di tempo perché inventi i mezzi necessari. L'unico dato osservativo disponibile è che la nostra civiltà dispone da decenni dei mezzi necessari, ma per ora è sopravvissuta. Anche in questo caso è difficile dire quanto la lotta gerarchica, l'aggressività, e l'autoritarismo, elementi del militarismo, siano prerogative della razza umana o siano costanti universali intrinsecamente legate all'evoluzione o all'organizzazione politica degli individui intelligenti. Si consideri che non è necessaria una distruzione totale della specie, ma è sufficiente una involuzione a livelli primitivi dei sopravvissuti per sottrarre la civiltà alla lista di quelle in grado di comunicare. Anche eventi catastrofici di tipo naturale possono considerarsi come gravi pericoli per un pianeta vivo: l'impatto di una cometa, di un asteroide, l'eruzione di un supervulcano o l'alterazione delle condizioni climatiche sono tutte minacce alla vita sulla Terra. Sappiamo che la Terra è stata più volte bersaglio di eventi catastrofici, che hanno causato diverse estinzioni di massadinosauri). Eventi di questo tipo sarebbero prevedibili da una civiltà anche più arretrata della nostra, ma difficilmente rimediabili o prevenibili. (la più nota nell'opinione pubblica è quella dei

Il problema con questa tesi è che non esiste un campione statisticamente valido con cui poter stimare il parametro di durata media di un civiltà tecnologicamente evoluta. Infatti estrapolare tale valore dalle informazioni relative alla nostra esistenza, oltre a non essere statisticamente sensato, vizia il risultato con un effetto di selezione.

Esistono ma sono troppo lontane [modifica]

L'universo è estremamente vasto, prendendo come riferimento la velocità della luce. Essa impiega 2 milioni di anni solo per arrivare alla galassia più vicina. È dunque possibile che esistano diverse civiltà evolute e desiderose di comunicare, ma isolate dalle enormi distanze intergalattiche. Questa soluzione però implica che probabilmente siamo soli nella nostra galassia, in contrasto con le stime meno pessimistiche dell'equazione di Drake[5]. Una forma corretta di questa tesi afferma che le civiltà aliene sono attualmente troppo lontane, ovvero che esistono civiltà relativamente vicine, ma che non hanno ancora intrapreso o hanno intrapreso da poco esplorazioni o comunicazioni spaziali. Ma anche questa correzione non è del tutto soddisfacente: infatti se il principio di mediocrità deve essere applicato per postulare l'esistenza di altre razze aliene, deve essere applicato anche per scartare posizioni temporali speciali nella storia della galassia, come sarebbe quella all'inizio della colonizzazione galattica[6].

Esistono ma non comunicano o non vogliono comunicare [modifica]

Ancora più complesso è ipotizzare quale sia la probabilità che una prima forma di vita biologica possa evolversi fino a creare una specie autocosciente e desiderosa di comunicare. È possibile che nell'universo esistano molti corpi celesti ospitanti una forma di vita, ma su pochissimi questa si sia evoluta in una civiltà tecnologica. Inoltre anche se una civiltà sviluppa i mezzi adatti, non è detto che abbia l'idea o il desiderio di cercare di comunicare con altri mondi, magari o perché non ci considerano degni (potrebbero considerare la nostra una civiltà troppo guerrafondaia che mal reagirebbe ad un contatto con loro) o hanno paura di noi o comunque perché forse pensano che un contatto diretto possa nuocere a noi o a loro.

Tuttavia concepire una razza aliena come un'unica entità non è soddisfacente: se pure la civiltà o razza aliena nel suo complesso fosse disinteressata, timorosa o non desiderosa di comunicare con altre civiltà, ciò non preclude che al suo interno debbano esistere individui o gruppi di individui che siano desiderosi o interessati a comunicare.

Non siamo in grado di ricevere le loro comunicazioni [modifica]

Tutti i nostri attuali tentativi di inviare o ricevere comunicazioni con altri mondi si sono basati sull'utilizzo di onde elettromagnetiche. Così come prima dell'epoca di Guglielmo Marconi non avremmo neppure immaginato di usare questo mezzo, così potremmo non essere neppure in grado di immaginare le tecniche usate da civiltà più evolute di noi. Alcune tecnologie teorizzate potrebbero essere basate sui neutrini, le onde gravitazionali o la correlazione quantistica. Vi è da aggiungere che tali tecnologie di comunicazioni teorizzate sono molto opinabili sulla base delle conoscenze scientifiche attuali, in particolare utilizzare la correlazione quantistica per trasmettere informazioni contrasta con un ben assodato teorema della meccanica quantistica. La trasmissione mediante onde gravitazionali o neutrini, non pone obiezioni di carattere teorico, ma richiederebbe delle civiltà con a disposizioni una quantità di energia paragonabile a quella contenuta in larga parte dell'Universo. Attualmente vi sono in funzione in alcuni laboratori rivelatori di neutrini e di onde gravitazionali in grado di misurare tali ipotetici segnali se particolarmente intensi. Si può comunque ipotizzare che una civiltà attraversi diverse fasi di evoluzione tecnologica, passando anche per le relativamente facili onde elettromagnetiche. È ragionevole ritenere che scienziati di questa civiltà siano in grado comunque di ricevere e decodificare segnali radio, anche se per loro ormai obsoleti.

Rimanendo nel campo delle onde radio dobbiamo tenere in considerazione il problema della velocità della luce. Le microonde da noi emesse da quando si è sviluppata la televisione, si stanno ancora allontanando da noi alla velocità della luce in tutte le direzioni. La sfera entro la quale queste informazioni sono ricevibili è detta sfera di Marconi[senza fonte], e il suo raggio in anni luce coincide con il periodo in anni dal quale le trasmissioni sono iniziate. Nel caso della Terra questo valore è quindi di circa 50 anni luce. La tendenza ad ottimizzare le trasmissioni per ragioni economiche, come nel caso della televisione digitale o dei telefoni cellulari, focalizzandole in fasci di microonde e sopprimendo la portante, fa sì che i segnali trasmessi siano meno distinguibili dallo spazio.

I critici di questa soluzione fanno notare che se una civiltà aliena volesse comunicare, utilizzerebbe dei segnali facilmente riconoscibili come tali, come ad esempio una modulazione con portante. Se tale civiltà intendesse usare segnali di difficile ricezione per evitare di comunicare con altre civiltà più arretrate o diverse, si ricadrebbe nel caso precedente. Inoltre alcuni dei mezzi di comunicazione proposti, alternativi alle onde elettromagnetiche, o sono speculazioni teoriche[7] o sono già rilevabili con la tecnologia terrestre[8].

Il SETI [modifica]

Per approfondire, vedi la voce SETI.

Da molti anni è in corso un progetto che cerca sistematicamente di individuare possibili trasmissioni intelligenti provenienti dal cosmo: il progetto SETI. I segnali radio vengono ricevuti dal radiotelescopio di Arecibo, in Porto Rico, e analizzati da una rete di migliaia di personal computer, il SETI@home, di partecipanti volontari. Fino ad ora (2009) nessun segnale è stato rilevato da questo progetto e da tutti i precedenti tentativi. Recentemente è però stato fatto notare che modulazioni più evolute, come quelle digitali, sono sempre più difficili da riconoscere come portatrici di informazione e quasi indistinguibili dal rumore di fondo. In sostanza i segnali potrebbero essere arrivati ma non li abbiamo riconosciuti.

Sono tra noi [modifica]

Secondo alcune tesi esseri alieni ci avrebbero già contattato e sarebbero addirittura tra noi. Ogni anno si accumulano centinaia di documenti fotografici su oggetti volanti non identificati (UFO).

Questi argomenti difficilmente possono essere considerati seriamente. In molti casi si trattava di collaudi coperti da segreto militare, di cui molti ormai declassificati e resi pubblici. I pochi casi non riconducibili ad una evidente origine terrestre sono comunque molto dubbi.

Ritrovamenti di antichi oggetti o rappresentazioni artistiche (vedi OOPART) secondo alcuni documenterebbero l'arrivo di civiltà evolute sulla Terra in epoche passate. Si è sostenuto che oggetti come la pila di Baghdad o presunte sagome di aeroplani ritrovati in antichi edifici sudamericani, possano essere frutto, secondo alcuni, dell'esperienza di contatto di queste antiche civiltà con esseri evoluti di provenienza extraterrestre. Anche queste ipotesi difficilmente trovano un riscontro scientifico. Molte di queste sono state anche ampiamente e da tempo spiegate, ma, per molteplici motivi, esistono individui che le ripropongono come "scientificamente inspiegabili".

Note [modifica]

  1. ^ a b (EN) Eric Jones, "Where is everybody?", An account of Fermi's question", Los Alamos Technical report LA-10311-MS, Marzo, 1985.
  2. ^ (EN) Alan Dunne, Senza titolo, New Yorker, 20 May 1950. [1]
  3. ^ Stephen Webb, Se l'universo brulica di alieni... dove sono tutti quanti?, Milano, Sironi, 2004. ISBN 9788851800413
  4. ^ (EN) The Internet Encyclopedia of Science, Hazards to extraterrestrial civilizations
  5. ^ Piero Angela, Quante civiltà extraterrestri? da "Nel Cosmo alla ricerca della vita". Garzanti, 1980, pp. 138-146. ISBN 8811674026
  6. ^ (EN) Brin, Glen David (1983). "The 'Great Silence': The Controversy Concerning Extraterrestial Intelligent Life". Quarterly Journal of Royal Astronomical Society 24: 283–309..
  7. ^ (EN) Does quantum entanglement imply faster than light communication?, Ask an Astronomer, Cornell University
  8. ^ (EN) Cosmic Search Vol. 1 No. 3

Bibliografia [modifica]

Voci correlate [modifica]



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