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Azzurri, si Comincia Male

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2010 10:58
24/05/2010 10:57
 
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Azzurri, niente autografi
I tifosi urlano "vergogna"
Comincia male l'avventura mondiale della Nazionale di Lippi: mille tifosi ad accoglierli alla Reggia di Venaria, ma i giocatori sono saliti sul bus senza fermarsi per autografi e fotodi EMANUELE GAMBA


TORINO - L'avventura mondiale dell'Italia è cominciata tra i fischi. Il viaggio da Torino a Johannesburg sarà lunghissimo, passerà da Sestriere a Bruxelles, da Ginevra a Malpensa, ma nella nobile corte d'onore della Reggia di Venaria il pullman azzurro (guidato dall'autista della Juventus, così come juventina è stata l'accoglienza più illustre: Andrea Agnelli, che abita a pochi passi da questo castello sabaudo) l'unico coro ritmato dai tifosi è stato un eloquente "Vergogna! Vergogna!". Non si dovevano vergognare, gli azzurri, di come giocano o dei risultati che faranno, ma della freddezza con cui hanno trattato le mille persone che erano venute e salutarli, ad augurare loro buona fortuna sperando di ricevere in cambio un autografo, un saluto, un sorriso. "Spero che ve ne torniate a casa in fretta così come in fretta ve ne siete andati da qui", ha urlato una tifosa spazientita. Altri hanno mostrato il pollice verso, e non erano romanisti né nostalgici di Totti. "Siamo soltanto gente delusa: abbiamo pagato il biglietto, abbiamo aspettato due ore sotto il sole e non siamo riusciti a vedere neanche un giocatore". La squadra avrebbe dovuto salutare il pubblico dal terrazzo della Galleria di Diana, dove in verità si è fermata per pochi attimi prima di dirigersi verso l'autobus parcheggiato nel cortile. Dietro una fila di transenne lunga un centinaio di metri, soltanto pochi tifosi hanno potuto vedere di persona gli azzurri e ottenere qualche autografo, anche se in mezzo a un gran parapiglia: davanti a loro c'era la "zona mista" dove sono state concesse le (poche) interviste, così le persone più vicine ai giocatori sono state in realtà oscurate da una siepe di microfoni e telecamere, a loro volta insultati (un cameraman ha reagito) dalle gente arrabbiate perché le era stata impedita la visuale.


TRA IL PAPA E MOURINHO - Lippi, d'altronde, aveva già spiegato che "il tifo contro lo metto in preventivo, c'è sempre stato e sempre ci sarà", anche se quella di ieri è stata una contestazione di innamorati, non di oppositori. "La totalità dei consensi non ce l'ha neanche il papa, figuriamoci un cittì". Lippi ha speso molte delle prime parole dei mondiali per l'Inter di Madrid: "È stata una vittoria straordinaria, non si può non partire dai complimenti alla società, ai giocatori all'allenatore. L'Inter è l'Italia che ha vinto in Europa, anche se non c'erano italiani in campo e per questo sono andata a vederla poche volte. Ma è la vittoria del nostro calcio, è talmente italiana che ha permesso al nostro movimento di conservare quattro squadre in Champions League". Poi, il cittì ha riempito di complimenti Mourinho, ma in un certo senso li ha fatti a se stesso: "L'Inter è la dimostrazione che quando i grandi campioni si mettono al servizio del gruppo ogni risultato è possibile. La forza dei nerazzurri è stata la compattezza, l'organizzazione, l'autostima e da oggi io cercherò di ricostruire una Nazionale che abbia quelle qualità. In passato, del resto, ci sono state squadre allenate da me che hanno avuto queste caratteristiche, è stato il mio marchio di fabbrica, anche quattro anni fa. Fatemelo dire". Fategli dire che Lippi è stato Mourinho prima di Mou. "Ma adesso basta parlare dell'Inter. Da oggi penso soltanto a Italia-Paraguay".

DUBBI E TAGLI - Nel pomeriggio, l'Italia comincerà i lavori a Sestriere, dove resterà fino al 4 giugno. "Il mio obiettivo è che ogni allenamento sia duro, che ci si dia botte alle caviglie con il sorriso sulle labbra. Più ci alleneremo in questo modo più avanti andremo, anche se i pronostici ci ignorano". Per sapere chi saranno i cinque esuberi (la lista va sfrondata da 28 a 23 elementi) bisognerà aspettare il 1° giugno. "Mi sono preso altri dieci giorni di riflessione, devo schiarirmi le idee. Tutti sono sotto esame, anche se qualcuno lo è più degli altri e chi lo è lo sa. Ma di queste cose voglio ragionare nella mia testa, non in pubblico".
(23 maggio 2010)
Repubblica
24/05/2010 10:58
 
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TESTA ? MA QUALE TESTA ??? [SM=g27829]
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